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Lavis, il paese del ponte

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Lavis è un comune della provincia di Trento, situato allo sbocco della Val di Cembra, alla confluenza dei fiumi Adige e Avisio. Da quest’ultimo deriva verosimilmente il nome del borgo principale che sorge sulle sue sponde, sulla destra orografica. L’argine opposto, verso sud, ricade nel comune del capoluogo trentino, mentre ad ovest l’Adige fa da confine con i comuni di Vallelaghi, Zambana e Nave San Rocco; a nord si trova il territorio comunale di San Michele all’Adige e ad est quello di Giovo.

Ciò che caratterizza maggiormente Lavis è senza dubbio il forte sviluppo demografico in atto dal secondo dopoguerra, che solo negli ultimissimi anni sembra rallentare lentamente. Questo ha portato ad un rilancio del centro abitato che dopo secoli di fortuna e sviluppo economico si era trovato in difficoltà agli albori del XX secolo, sotto spinte di cambiamento e innovazione tecnologica che il territorio trentino non aveva saputo, in un primo tempo, riconoscere e sfruttare.

La storia del nucleo principale, la vera Lavis, come quella dei borghi di Pressano e Nave San Felice, si incentra tutta sulla posizione geografica, che in tante occasioni e per molto tempo è stata il punto di forza dello sviluppo demografico ed economico. Lavis ha salutato nel tempo il passaggio di innumerevoli personaggi storici, ma anche commercianti e semplici viandanti, persone, merci e capitali, cambiando grazie a loro e con loro il suo aspetto, la sua struttura e la sua organizzazione. Oggi, radicalmente mutata e ampliata rispetto alla Lavis di inizio ‘900, si presenta come una realtà fortemente produttiva sia industrialmente, quasi come ultimo baluardo verso nord della grande e compatta zona industriale di Trento, sia a livello agricolo e soprattutto vitivinicolo, senza dimenticare la vocazione turistica del territorio, ricco di testimonianze tangibili del passato locale.

Nel breve testo messo a disposizione, si proporrà un’analisi urbanistica e territoriale d’insieme, che possa fare da base alla comprensione delle misure di pianificazione e alle previsioni di sviluppo proposte nella parte finale, mettendo in luce aspetti positivi e negativi, punti di forza e punti deboli del territorio. Vengono proposte immagini, tabelle e grafici, al fine di dare un riscontro più diretto possibile di quanto esposto; per concludere, la ricerca è completata da un apparato cartografico composto da 6 tavole, relative agli aspetti più importanti e intuitivamente più comprensibili in forma grafica.

Buona parte dello scritto riguarda le analisi urbanistiche e territoriali, analizzando in primis il contesto ambientale (acqua, aria, biodiversità, fattori climatici e clima, paesaggio, beni culturali e suolo), per poi passare ad una dettagliata descrizione dell’evoluzione storica dell’insediamento e delle mutazioni subite di conseguenza dal territorio, a partire dai primi nuceli abitati, passando per lo sviluppo e la crescita economica e le difficoltà dell’Ottocento, per arrivare infine all’età contemporanea e alla ripresa. Segue la descrizione della struttura e della morfologia urbana, lo studio dell’uso del suolo, delle attività e delle funzioni urbane, e una rapida ma significativa analisi della demografia e degli aspetti economici fondamentali, toccando anche il tema del pendolarismo.

La parte finale della relazione invece si focalizza sulle previsioni urbanistiche che scaturiscono dalla precedente analisi e dalla documentazione urbanistica in vigore, in particolare il Piano Regolatore Generale per la scala locale e il Piano Urbanistico Provinciale, e si conclude con una sintesi SWOT. L’apparato cartografico allegato alla fine testo riporta in particolare alcune tavole di dettaglio elaborate con QGIS riguardanti l’uso del suolo, lo sviluppo storico, la distribuzione della popolazione e i servizi presenti sul suolo comunale, ma anche gli elementi determinanti per la pianificazione urbanistica che andrà a dare forma alla Lavis dei decenni a venire.

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Photo by Nicola Genuin
Antica Via Claudia Augusta, verso Pressano


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