Flash Mob nella pubblicità

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Colpire al cuore

Un esempio emblematico di flash mob che ha segnato un punto di svolta nel marketing è stato quello organizzato da T-Mobile nel 2009, alla Liverpool Street Station di Londra.

L’evento, mirato a promuovere la campagna Life’s for Sharing, ha visto la partecipazione di centinaia di persone che hanno iniziato a danzare improvvisamente, creando un’atmosfera elettrizzante.

T. Mobile

Questo flash mob ha non solo generato un’impressionante visibilità attraverso i media tradizionali e social, ma ha anche incrementato significativamente il coinvolgimento del pubblico con il marchio, dimostrando l’efficacia di queste azioni promozionali nel creare connessioni emotive con il pubblico stesso..

L’apparenza inganna

Altro caso di successo è stato il flash mob organizzato da Carlsberg nel 2011 in Belgio.

In un cinema, 148 brutti ceffi- saranno anche “bikers”, ma l’aspetto è da avanzo di galera – hanno occupato quasi tutti i posti, lasciando solo due posti liberi qua e là in mezzo a loro. Inutile dire che, man mano che entrano, i più sono sconcertati e sono anche un po’ impauriti. Ma qualcuno coraggioso c’è. perciò, messo fine al flash mob, i coraggiosi che si sono seduti in mezzo a quella che sembrava una marmaglia sono stati molto applauditi e festeggiati con birra Carlsberg. per il coraggio, per la capacità di non giudicare dalle apparenze.

Coraggio e audacia sono attributi di cui il marchio si fregia. Inutile dire che il post ha avuto un grande successo per la sua originalità.

Carlsberg 2011

candid camera

Guardarlo però mi ha ricordato le clip di un regista italiano, Nanny Loy, autore di uno spettacolo televisivo degli anni Sessanta, “Specchio segreto“. Ebbene il meccanismo alla base è lo stesso. Certo Nanni Loy non faceva pubblicità a nessuno, ma il meccanismo comico è lo stesso: quali reazioni può avere una persona qualunque, quando vede qualcosa di inusuale? C’è chi si diverte, e chi – più frequentemente – si infastidisce, si secca, in qualche caso s’infuria. Una delle scene più ricordate – e che trovate ancora su Raiplay e su YouTube – è quella della “zuppetta”: uno sconosciuto al banco di un bar fa zuppetta con la sua brioche nel caffè altrui!

flash mob nella pubblicità

Guerrilla Marketing

Il flash mob pubblicitario si basa sul principio che regge anche un altro strumento non-convenzionale, Guerrilla Marketing.

Ecco cos’è con le parole e lo stile di uno dei “guerrilleros”, cioè di chi lavora in un’agenzia pubblicitaria.


«Salve, iniziamo subito con una domanda da 10.000 dollari (ad avecceli)

Che cos’è il Guerrilla Marketing?

Chi ha risposto pensando ad una campagna di advertising fatta di trincee e soldatini, beh diciamo che forse non è proprio sulla strada giusta…

Ma noi di Nagency siamo qui per questo!! TA-TA-RA-TAA! (musica da supereroe).

(…) Data la grande mole di contenuti e questo mondo in continua evoluzione, le aziende sono costrette a trovare nuovi modi per catturare l’attenzione del pubblico e distinguersi dalla concorrenza.

Qui arriva il nostro Guerrilla Marketing, un’arma potente che consente a chi comunica di ottenere risultati sorprendenti con risorse “limitate”.

Cioè ?

Citando una definizione presa dal famoso giornale online Inside Marketing:

“Il Guerrilla Marketing è una forma di marketing non convenzionale che sfrutta strumenti low-cost per massimizzare i risultati…”

Potremmo sintetizzarlo con la massima: minimo sforzo, massimo risultato. Ma in realtà c’è molto di più.

Il focus, e il punto chiave, per la riuscita di una strategia di Guerrilla Marketing sta nell’individuare e strutturare un insieme di modi non convenzionali (e quindi originali) per raggiungere obiettivi tradizionali (comuni a tutte le strategie)». Vi siete fatti un’idea? Lo stile non è quello di una tesi! Un esempio di campagna “guerrigliera”?

Share a Coke

«Qualche anno fa, Coca-Cola ha lanciato una campagna di Guerrilla Marketing chiamata “Share a Coke” in cui hanno personalizzato le lattine e non solo, con nomi popolari e comuni.

flash mob nella pubblicità
Share a Coke

Questa campagna ha generato un grande interesse e coinvolgimento del pubblico, poiché le persone cercavano i nomi dei loro amici e familiari e condividevano le foto sui social».

*Il testo è di Luca di Spirito, il suo testo integrale è sul web.

Non dimenticate l’appuntamento
di domenica 22 dicembre.

È natale! Che ne dite di
un flash mob natalizio?


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