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Allineamento planetario: come osservarlo?

Tempo di lettura: 6 minuti

Rubrica del weekend Col naso all’insù – Episodio 1

In questi giorni, su giornali, riviste e siti web si fa un gran parlare – e una gran confusione – dell’allineamento planetario in corso. Vediamo un attimo di capire insieme di cosa si tratta e come osservarlo… nel limite del possibile.

Cos’è un allineamento planetario?

Partiamo dalle basi, come sempre. Potrebbe sembrare particolarmente intuitivo concludere che la parola allineamento indichi che i pianeti del Sistema Solare interessati si dispongano lungo una traiettoria rettilinea.

Sicuramente le rappresentazioni schematiche che vediamo sui libri, come quella realizzata da noi e proposta nel primo episodio (👈 cliccaci!!) della Rubrica del weekend A spasso nell’eliosfera, possono indurci a immaginare proprio in quel modo il nostro sistema planetario.

In realtà, i più attenti o informati sapranno già che il moto dei pianeti intorno al Sole è piuttosto vario. Ogni corpo ha la propria massa e la propria orbita, e le varie orbite non sono nemmeno disposte sullo stesso piano. Significa semplicemente che le orbite dei singoli pianeti possono essere tra loro liberamente inclinate come potrebbero fare due tagadà.

La grandezza che misura questo aspetto è l’inclinazione orbitale, che indica l’inclinazione dell’orbita del pianeta rispetto all’equatore del Sole che assumiamo come riferimento.

A questo punto è piuttosto evidente che un allineamento perfetto in 3 dimensioni è impossibile, mentre in 2 dimensioni ci si può avvicinare.

O raggruppamento planetario?

Nella realtà dei fatti, quello che da sempre chiamiamo allineamento planetario è piuttosto un raggruppamento, vale a dire che in un determinato periodo, guardando il Sistema Solare dall’esterno, vedremo tutti i pianeti almeno nello stesso spicchio di orbita.

Più che di spicchi, tecnicamente si parla di quadranti. Immagina il Sistema Solare come una pizza, e dividilo in 4 fette. Se i pianeti interessati stanno tutti in una fetta, allora in quel momento nel cielo potremo osservare quello che usiamo definire allineamento.

Si potrebbe pensare che almeno la ragione di questo nome – allineamento – sia data dal fatto che in cielo vediamo i pianeti tutti disposti sulla stessa traiettoria. Beh, è un peccato ma nemmeno questo è possibile, sempre perché le varie orbite sono disposte tutte sullo stesso piano.

Banalmente, se tracciamo una linea immaginaria tra il primo e l’ultimo pianeta visibile in cielo in questi giorni, gli altri intermedi si troveranno un po’ sopra o un po’ sotto la linea stessa. Chiaro no?

La rarità di questo allineamento

Non si tratta sicuramente di un avvenimento astronomico di rilevanza massima, e men che meno riceve le attenzioni di un asteroide pericoloso o di una cometa come nel caso dell’ultimissima C/2023 A3 Tsuchinshan-Atlas, già etichettata come Cometa dell’anno (2024) nonostante la brutta fine: non è riuscita a superare indenne il transito ravvicinato del Sole, disintegrandosi.

Vedere in cielo tutti e 7 i pianeti del Sistema Solare è però un’occasione da non perdere. Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno infatti si ritroveranno sulla stessa fetta di pizza solare non prima del 2161. Questo significa che per 136 anni non avremo altre occasioni di osservarli nel cielo tutti nello stesso istante.

Quindi, a meno di prodigi della scienza e della medicina: ora o mai più!

Se invece ci accontentiamo di vedere “solo” 6 pianeti, fortunatamente non serve aspettare tanto. L’ultima occasione è stata a gennaio, mentre la prossima si presenterà ad agosto.

Altri Grandi allineamenti – così si chiamano quando interessano 5 o 6 corpi celesti – interessanti sono attesi:

  • nel 2040, con 5 pianeti raggruppati molto vicini (molto più di quanto avvenga in questi giorni) osservabili poco dopo il tramonto;
  • nel 2080, con 6 pianeti molto ben allineati prima dell’alba.

Come osservare l’allineamento planetario questa sera?

Veniamo al dunque. L’allineamento in corso può essere osservato con orizzonte libero verso ovest, e chiaramente in condizioni meteorologiche favorevoli.

Occhi puntati ad Occidente immediatamente dopo il tramonto, perché Saturno ha sempre fretta di portare a dormire i suoi anelli e sarà il primo a sparire dalla vista. Data la vicinanza al Sole, sarà anche uno dei più difficili da osservare, nonostante la magnitudine apparente discreta (1.1) che lo renderebbe facilmente osservabile in un cielo notturno pulito.

Lo seguono da vicino Mercurio (-1.2), Nettuno (7.8) e Venere (-4.8). Il primo visibile, il secondo osservabile solo con un buon binocolo, il terzo… beh, è il corpo più luminoso del cielo dopo il Sole e la Luna! Pertanto è lui il punto di riferimento; se dovessi avere stranamente difficoltà ad individuarlo, lo troverai poco più di 20° sopra l’orizzonte, a sinistra del punto in cui è tramontato il sole (direzione Sud-Sud-Ovest).

Grazie, ma quanti sono 20°? Considera che un pugno chiuso alla distanza di un braccio teso copre indicativamente 10° gradi di cielo, quindi: due pugni sopra l’orizzonte 🙂

I ritardatari

Seguono invece a grande distanza Urano (5.8), Giove (-2.3) e Marte (-0.4). Il primo è osservabile soltanto con binocolo, sebbene più luminoso di Nettuno. Il Pianeta Rosso sarà invece inconfondibilmente… rosso come sempre: lo troverai in direzione Sud-Est, a poco meno di 60° sull’orizzonte. Ragiona sempre a pugni, ma non picchiare chi sarà con te a godersi lo spettacolo.

Nella stessa direzione, ma più in basso, si troverà anche Sirio, la stella più luminosa del cielo (-1.5), di colore nettamente più freddo. In direzione Sud infine, poco più in alto di Marte e sempre visibile ad occhio nudo, Giove.

Ricorda che i riferimenti cardinali forniti sono validi subito dopo il tramonto. Meno di un’ora più tardi Saturno sarà già sparito, e man mano nel corso della serata e della notte anche gli altri pianeti si sposteranno verso ovest per seguirlo sotto l’orizzonte.

Non ci resta che augurarti un favoloso spettacolo! Al prossimo episodio di Col naso all’insù !

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Crediti: Foto di Martin Jernberg su Unsplash

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