Specificità della forza nell’allenamento del ciclista. Benefici e falsi miti correlati alla prestazione di endurance

Sono Stefano Nardelli e mi sono laureato in Scienze Motorie e Sportive presso l’Università degli Studi di Verona con una tesi dal titolo “Specificità della forza nell’allenamento del ciclista. Benefici e falsi miti correlati alla prestazione di endurance” nell’anno accademico 2019/2020.

Ero appassionato di edilizia e architettura, per questo mi ero iscritto al corso di ingegneria civile. Ho dovuto abbandonare gli studi per inseguire la carriera come ciclista professionista. Gli anni in questo mondo mi hanno suscitato molto interesse nell’approccio scientifico e nella ricerca della massima prestazione. Per un infortunio sono stato costretto ad abbandonare il mio sogno, ma, avendo scoperto la dimensione della scienza per massimizzare la performance sportiva, mi sono subito gettato a capofitto negli studi. Nel contempo, mi sono costruito un’attività come preparatore negli sport di endurance, in affiancamento al percorso universitario – ora sto concludendo l’ultimo anno di Laurea Magistrale in Scienze della Prestazione Sportiva. Il tutto con un obiettivo, che per me costituisce un sogno, ovvero arrivare a seguire una squadra World Tour di ciclismo nella preparazione fisica. Le mie passioni? Sport (se non si fosse capito), lettura, auto, fisiologia, biochimica, cercare di trovare una logica nelle cose. Sono sposato con mia moglie Melania (e con il metodo scientifico). Cosa odio di più? “Mio cugggino ha detto…”

L’aim di questa tesi è quello di confutare le credenze che aleggiano nel mondo ciclistico da anni per quanto riguarda l’allenamento della forza e il suo effetto sulle determinanti della performance di endurance.
Inoltre, attraverso solide basi scientifiche, si vuole proporre una direzione futura verso cui dirigersi per indagare gli effetti sulla prestazione di resistenza di un allenamento della Fmax specifico su bicicletta, terreno sul quale gli studi devono ancora indagare in modo sistematico. L’allenamento della forza a secco su atleti di èlite e sub-èlite attraverso MST negli ultimi anni ha riscoperto nuove prospettive di utilizzo nell’ottica di migliorare le determinanti degli sport di resistenza – come il ciclismo – attraverso il miglioramento di fattori centrali e periferici (MVC, RFD, morfologia delle fibre) che sono correlati con un miglioramento di CE, MTT, soglia anaerobica, prove di brevissima (6-30 secondi), breve (5 minuti) e lunga (40-180 minuti) durata. Gli studi su allenamenti contenenti sprints in atleti di livello sono assenti, ad esclusione di qualche ricerca sperimentale che non rispetta però i criteri di cadenza strettamente necessari per allenare la Fmax. In essi si sono comunque riscontrati miglioramenti, per cui si può immaginare il loro potenziale se eseguiti nelle modalità corrette.
In conclusione, pur con i suoi limiti, l’MST risulta essere un mezzo di allenamento molto efficace da inserire in un programma tradizionale di endurance, in attesa di sviluppi futuri che potrebbero andare ad indagare sull’allenamento specifico della Fmax con gli sprints di brevissima durata.

Potete contattarmi all’indirizzo st**************@ya***.it
A presto!

Credits: Photo by Howard Bouchevereau on Unsplash


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