Dunkirk Oppenheimer Prestige

Preparare un esame

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Abbiamo già svolto alcune considerazioni sul Public Speaking alla terza puntata della Guida alla scrittura, nello scorso mese di aprile: l’esame di laurea richiede la preparazione di un vero e proprio discorso pubblico. Ora ragioneremo su come preparare un esame orale. Ci aiuterà Anna, studentessa alla Scuola Civica di Cinema. Anna è molto popolare tra i suoi compagni di studio per il suo personale archivio informativo. L’abbiamo intervistata per sapere come prepara gli esami, in particolare quelli orali.

Preparare un esame

Anna e l’archivio informativo personale

Anna ci racconti cos’è questo archivio informativo?
I miei compagni di corso sanno che possiedo un nutrito archivio informativo. In altre parole, quando vedo un film nuovo o leggo una critica, ne faccio una scheda. Sono ormai all’ultimo anno di corso e ho cominciato a schedare all’inizio, due anni fa. Sicché il mio archivio è piuttosto ampio.

Ma deve essere un lavoro impegnativo, se lo fai in modo così sistematico!
Sì certo! Ma è la scuola che frequento ad essere impegnativa. Richiede un buon metodo di studio. Questo metodo della schedatura mi aiuta ad organizzare il materiale del corso che è davvero tanto: schedarlo dà a tutte queste info un ordine. Poi le mie schede mi permettono di recuperare informazioni e giudizi su un film o su un autore a distanza di tempo  senza dover riguardare il film o rileggere il materiale critico. Infine c’è una terza ragione:  le mie schede mi danno pieno possesso del tema che sto trattando. Gli esami della scuola di cinema sono discorsi, scritti o detti, e fin dal liceo mi è stato chiaro che, se sai quello di cui devi parlare, fai bene il compito in classe o l’interrogazione, e alla scuola di cinema superi bene gli esami.

Il corso monografico su Christopher Nolan

Mi descrivi cosa fai per schedare film e critica?
Sto preparando un esame su Christopher Nolan e posso raccontarti come lo sto facendo.

Di Christopher Nolan regista non ho visto tutto, né conosco bene la sua attività di sceneggiatore e produttore esecutivo. È certo comunque che Nolan è molto attivo e sa bene cos’è il cinema: conosce le sue possibilità espressive, e conosce l’organizzazione del lavoro che il cinema richiede.

Qualche anno fa  ho visto la trilogia del Cavaliere Oscuro. Ho visto anche  The Prestige. Sono film che testimoniano l’intensa attività di Nolan come regista: Batman Begins è del 2005, The Prestige è del 2006,  Il cavaliere oscuro è del 2008 e Il cavaliere oscuro – Il ritorno è del 2012.

C’è un aspetto di Nolan, del suo cinema, che può essere intrigante, ma anche repulsivo: Nolan ama andare su e giù, anzi avanti/indietro nel tempo. La trilogia e The Prestige stesso sono racconti godibilissimi, ma è davvero difficile seguire e capire la trama. Nolan sembra incapace di raccontare in modo lineare una storia. Adora la retrospezione, adora l’anticipazione. È repentino nei passaggi, e non lascia allo spettatore il tempo di rendersi conto del punto temporale in cui si trova la storia in quel dato momento.

Pensi che il materiale già raccolto ti basterà per preparare l’esame?
No, certamente dovrò aggiungere. Conosco, e ho schedato, quattro film di Nolan. Ne scelgo altri due: Dunkirk che è del 2017 e il più recente che è Oppenheimer del 2023 . In questo modo avrò al mio attivo almeno sei film. L’ ottimo sarebbe aver visto tutta la produzione di Nolan come regista. Non per parlare di tutti, ma per avere coscienza del contesto delle opere che sceglierò di commentare. Ma non ne ho il tempo. Sei film comunque sono una parte consistente – e molto varia nei generi – della produzione di Nolan. D’altra parte nel preparare esami come questo, esami cioè che toccano temi molto ampi, è necessario circoscrivere il terreno e quindi scegliere nella vasta produzione di Christopher Nolan un paio di film su cui concentrarsi.

La scheda: info e osservazioni personali, sintesi e ampiezza

E la schedatura?
Ci arrivo, dammi il tempo. La scheda di un film contiene anzitutto info sul film. e poiché la scheda serve per ricordarne  velocemente il contenuto, senza dover riprendere il film stesso. nella scheda c’è un riassunto della trama. Ti faccio vedere la mia scheda su Dunkirk.

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C’è la parte informativa (colonna a sinistra). Ma noterai che si sono altri due riquadri: “Citazioni” e “Osservazioni personali”. La scheda infatti contiene con molta libertà non solo info, ma anche tutte le osservazioni e le opinioni personali: la maggior parte rimarrà lì inutilizzata, ma c’è sempre l’osservazione buona che troverà poi sviluppo.

Nel riquadro “Citazioni” poi trascrivo tutte quelle che mi pare meritino di essere ricordate. Ah, dimenticavo: non nomino mai un luogo senza controllare dov’è, e ne riporto la posizione geografica nella scheda.

Schedare a mano o usando del software?

Apro una parentesi, Anna: vedo che la tua scheda è scritta con un software…è meglio usare il software?
Ah … non so; credo che molto dipenda dal software, se è troppo laborioso, meglio scrivere a mano. Da qualche anno io uso Simplemind per Mac e soddisfa tutte le mie esigenze. Dunque, meglio col software o a mano? Ovviamente Il software consente di non dover riscrivere, ma il punto non è questo.

Il punto è che, a mano o con del software, in realtà si lavora a più riprese sulla scheda. Ed è proprio questo che costruisce la memoria di quanto si impara. Lavorare in più riprese in momenti diversi, comunque lo si faccia, è il segreto di una buona memoria e dunque di un’esposizione orale sicura.

È il motivo questo per cui bisogna costruirsela da sé la propria scheda.

I miei compagni di corso mi chiedono le mie schede e io le passo volentieri. Però il senso di un archivio di schede sta nel fatto che le ho prodotte io stessa, che le ho lavorate con attenzione, che le ho usate per costruire le mappe mentali e le scalette del mio discorso sui temi e i problemi studiati.

Da queste brevi considerazioni si capisce che acquisire da altri appunti e schede può essere utile se si è persa qualche lezione e quindi c’è qualche lacuna nell’informazione. È del tutto inutile però ai fini che ci siamo proposti: cioè contare su una salda memoria per poter parlare con scioltezza durante l’esame.

Dalla scheda alla scaletta del discorso

Quindi tu per preparare l’esame ti basi sulle tue schede?
Si ma non è finita con quello che ti ho mostrato. Devo prepararmi anche sui giudizi che la critica ha espresso, specie se contrastanti. La mia scheda finale su Dunkirk è questa.

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Vedi che ci sono dei riquadri dove compare un puntino giallo in alto a destra? Segnalano che lì dentro ci sono osservazioni di varia natura. In quella che contiene il nome del recensore, ad esempio, ci sono tutti i riferimenti bibliografici; nelle altre le osservazioni e i commenti più vari: sei tu a decidere cosa manterrai nel tuo discorso e cosa non utilizzerai, ma nella scheda godi del massimo di libertà. La scheda non è uno scritto destinato al pubblico, è uno scritto, per così dire, di studio, prodotto per riutilizzarne l’informazione in un secondo tempo in un proprio testo, scritto o detto. Le mie schede sono alla base anche delle recensioni che scrivo per uno di quei siti di cinema.

La scaletta

Ma veniamo alla sintesi in funzione dell’esame.
Sulla base del materiale raccolto – e non dimenticare che ti ho mostrato solo la scheda di Dunkirk, ma ho quelle della trilogia di Batman, quella di The Prestige e quella che ho aggiunto nuova nuova di Oppenheimer – ecco una possibile scaletta che avrò ben stampata in mente all’esame.


  • Punto 1. Christophe Nolan. Inglese, nato a Londra nel 1970, lavora nel cinema come regista, sceneggiatore e produttore. Qui ci interessa la sua opera come regista. In particolare ci interessa nei suoi film il tema del tempo che ricorre in ogni suo lavoro. Anzitutto delimitare il campo che è molto vasto
  • Punto2. C’è chi nella critica trova l’interesse per il tempo una gran confusione mentale. Matteo Codignola lo definisce così: «il noto vizietto di Nolan. Inoculare in qualsiasi storia, che lo richieda oppure no, una visione personale e piuttosto confusiva della relatività ristretta».
    • Se avete visto la trilogia di Batman, specie il terzo film, sarete certo tentati di dar ragione a Matteo Codignola. Esempio per sostenere questa affermazione.
  • Punto 3. Qualcosa però in Dunkirk fa sospettare che il tema del tempo nel cinema di Nolan sia più sottile di quel che sembra al primo contatto. Il racconto infatti è ben organizzato e coeso, benché si svolgano tre differenti azioni sulla spiaggia di Dunkirk, in cielo nei duelli tra gli Stukas e gli Spitfire, e infine in mare dove si sta radunando la flotta civile che darà vita all’operazione Dynamo. Cosa tiene insieme tutte queste vicende? il tic tac di un orologio che non cessa mai.
    • Il ticchettio fa da base alla colonna sonora che non sopravanza come in altri film l’azione. Illustrare con esempi com’è fatta questa colonna sonora che sfrutta la scala Shepard.
    • È vero però che il film richiede più di una visione per essere compreso. Nolan spesso scambia la profondità con l’oscurità. In Dunkirk ad esempio la comprensione che la declinazione del tempo avviene su piani diversi non è immediata. Il regista infatti non dice, a proposito della vicenda del peschereccio, se i fatti si stiano svolgendo, si siano già svolti, o siano l’anticipazione di una sciagura a venire.
  • Punto 4. In Oppenheimer invece l’andirivieni del tempo per la prima volta nella filmografia di Nolan non è criptico .
    • Il racconto è incentrato sulla figura del fisico Robert Oppenheimer, ne narra la vicenda di studio e ricerca, e la brillante carriera dall’università alle istituzioni governative. Oppenheimer fu il direttore del Progetto Manhattan, che creò la bomba atomica. Una carriera così prestigiosa suscita invidie che possono diventare molestie e persecuzioni, se il terreno è favorevole. Lo è. Gli anni Cinquanta sono gli anni delle invidie intorno ad Oppy, e sono anche gli anni del maccartismo. Un collega calunnia Oppy, ne mette in dubbio la lealtà verso l’America, lo accusa di essere una spia sovietica. Segue l’estromissione dai luoghi fisici e istituzionali del potere. Negli anni della presidenza Johnson, la riabilitazione pubblica.
      • Il film è una summa delle ricerche sul tempo svolte nel tempo e nei film precedenti. Questo film racconta la storia di un uomo in maniera non lineare,  per contrapposizioni tematiche ed emotive, in un gioco di flashback e flashforward atti a svelare o nascondere la realtà.
      • Argomentazione: rassegna del tema tempo nei film precedenti di Nolan da Memento (2000) a Oppenheimer (2023)
  • Conclusioni

Leggere per studiare

Grazie, Anna! Mi hai aiutato molto a dire quel che penso sia essenziale nella preparazione degli esami, e cioè che “leggere” è un verbo che significa molte cose insieme. È ormai evidente che quando si legge per studiare, si legge in modo diverso da ogni altra forma di lettura.

Quando leggiamo le notizie su un quotidiano o su un sito web, quando leggiamo per sapere cosa dobbiamo fare per presentare una domanda, un curriculum, per compilare un modulo,… quando leggiamo per il nostro divertimento un racconto, un romanzo, una poesia, ebbene in tutti questi casi la lettura non è la stessa che mettiamo in atto quando leggiamo un testo per studiarlo.

La lettura finalizzata allo studio comporta sempre una scrittura. È la scrittura che fa del contenuto della lettura un nostro possesso. È il lavorare con la scrittura che stimola in profondità la memoria, indispensabile strumento per sostenere un discorso durante un esame.

Insomma Rem tene, diceva Catone il Censore. Il primo requisito di un buon discorso, scritto e/o detto, è sapere bene ciò di cui si parla!


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