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Tra le tipologie testuali esaminate su ItalianaContemporanea, merita qualche considerazione il testo letterario. Anche questa varietà di testi ha in comune con gli altri il tessuto linguistico e retorico. Tuttavia della lingua e delle figure retoriche i testi letterari fanno un uso speciale e questa è proprio la particolarità che li distingue da tutti gli altri tipi di testo. Il discorso letterario si serve infatti della lingua naturale come di materiale da plasmare, modificare, manipolare in modo tale da ottenere che il messaggio abbia una densità di significato capace di esprimere un’idea del mondo.

Di questo parla Elio Vittorini quando, nella “Prefazione” a “Il garofano rosso“, pensa all’artista che ha fede: «… in una magia: che un aggettivo possa giungere dove non giunse, cercando la verità, la ragione; o che un avverbio possa recuperare il segreto che si è sottratto a ogni indagine». Leggete, ad esempio, questi tre versi di Attilio Bertolucci.

Ma durano a lungo
questi crepuscoli come d’estate che mai mai
vien l’ora della lampada accesa

All’inizio, se non si legge in fretta, si ama l’immagine vitale del crepuscolo … lungo. Un’immagine calda, confortante, gioiosa, amabile. Ma è il ritmo che conta. Il ritmo è determinato dal verso.

settenario
endecasillabo con una coda
(dunque un ipermetro)
endecasillabo

Non sono versi classici, sono i versi dodecafonici della poesia moderna. Ma soprattutto ci sono tre immagini di luce associate dalla somiglianza fonica (son parole sdrucciole): “durano”, “crepuscolo”, “lampada”. Non solo: semanticamente alle tre parole luminose si oppone la negazione “mai”, ripetuta e collocata nel verso ipermetro. Come non amare questa luce che il poeta evoca? una luce sonora che dura sempre e mai si spegne!

I testi letterari sono fatti di parole, le parole della lingua naturale. Ma il testo letterario costruisce una sua propria lingua: la lingua naturale, cioè le parole le figure retoriche, sono materiale da plasmare in modo da esprimere un’idea del mondo. 

La letteratura ha questa caratteristica: che è strumento di indagine del mondo, come la scienza. Ma guarda le cose da una diversa angolatura, cambia approccio, sperimenta altri metodi di ricerca, altri strumenti di verifica. Dunque la letteratura non è fuga nel sogno o nell’irrazionale, non è intrattenimento. È divertimento. Non necessariamente “divertirsi” significa “evadere”, “distrarsi”. È “divertente” anche “conoscere”.

Il conoscere della  letteratura è un piacere simile a quello che si prova praticando uno sport molto impegnativo, arduo e quindi di grande soddisfazione. Non quella di chi legge con lo scopo infantile di identificarsi nei personaggi; non quella di chi legge con lo scopo adolescenziale di imparare a vivere. Il fascino della letteratura emana dalla forma dell’opera dalla sua specifica lingua che esprime una sua visione del mondo.

L’opera letteraria non si limita a rappresentare un mondo, reale o fantastico che sia, ma è sempre un’interpretazione più o meno originale di quel mondo.  Anche quando sembra legata alla cronaca,  alla descrizione della realtà sociale, al racconto della vita di un personaggio realmente esistito, l’opera letteraria è sempre invenzione dell’artista. La sua “verità” non è sul piano della realtà, ma sul piano dell’immaginazione. “Ravvisare o creare una simmetria, «mettere qualcosa al posto giusto» è una avventura mentale comune al poeta e allo scienziato”, come dice Primo Levi (1).

È nell’inchiesta di questa sua verità che il testo letterario inventa un suo proprio linguaggio. Decifrarlo è comprendere i problemi che l’artista si è posto e come li ha affrontati, è afferrare l’emozione creativa dell’artista. In questo sta il piacere sottile di chi legge.


Appuntamento con

Primo Levi. Agli amici. Sabato 29 gennaio


FONTI

Calvino, Italo, Lezioni americane, Einaudi, Torino, 1988.

Calvino, Italo, Una pietra sopra, Discorsi di letteratura e società, Einaudi, Torino, 1980.

Eco, Umberto, Sei passeggiate nei boschi narrativi, Bompiani Milano, 1994.

Levi, Primo, Regge, Tullio, Dialogo, Edizioni di Comunità, Milano, 1984. Ne esiste una nuova edizione a cura di Ernesto Ferrero per Einaudi, anche in formato eBook

Nabokov, Vladimir, Lezioni di letteratura, Garzanti, Milano, 1982.

Vittorini, Elio, Il garofano rosso, Prefazione, Mondadori, Milano.

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