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Il mondo della traduzione. Il significato delle parole.

Tempo di lettura: 12 minuti

E se lo scritto richiesto dall’Università fosse una traduzione?

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Finora abbiamo esaminato gli scritti accademici dell’abstract, del proposal, del public speaking. Aggiungiamo ora qualche riflessione su una prova importante nei corsi di laurea in Lingue, in Mediazione linguistica, in Lettere classiche: la traduzione. Un testo scritto traslato da una lingua ad un’altra.

“Traslato” è una metafora, esprime l’idea del passaggio, del trasferimento, è una parola latina che deriva da “trans-fero”, verbo che al participio passato fa “trans-latus”. La metafora della traduzione viene usata anche impropriamente. Ad esempio, si dice che una stenografa “traduce” una lettera in simboli stenografici , che un telegrafista “traduce” un messaggio in segnali Morse, o che uno scritto ” è tradotto” in Braille per i non-vedenti. La stenografa, il telegrafista, chi scrive in Braille si limitano a passare da un sistema di segni alfabetici ad un altro: è propriamente una traslitterazione, non una traduzione, che è invece trasposizione di un discorso da una lingua all’altra.

Alcuni esempi concreti possono dare un’idea dei complessi problemi che un testo anche molto semplice (apparentemente!) pone.

Star Wars, la didascalia di apertura

Il primo testo che vi proponiamo è il celebre inizio di Guerre Stellari. Episodio III. La traduzione italiana di fianco è opera di Google, cioè di un’applicazione dell’Intelligenza Artificiale, questa sì davvero incredibile! Solo pochi anni fa la traduzione era molto più grezza, sia nel rispetto delle strutture sintattiche sia nel lessico.

Il testo originale

War! The Republic is crumbling 
under attacks by the ruthless
Sith Lord, Count Dooku. 
There are heroes on both sides. 
Evil is everywhere.

In a stunning move, 
the fiendish droid leader, General 
Grievous, has swept into the 
Republic capital and kidnapped 
Chancellor Palpatine,leader of 
the Galactic Senate. 

As the Separatist Droid Army 
attempts to flee the besieged 
capital with their valuable 
hostage, two Jedi Knights lead a 
desperate mission to rescue the 
captive Chancellor....

La traduzione di Google

Guerra! La Repubblica si sta sgretolando 
sotto gli attacchi dello spietato 
Signore dei Sith, il Conte Dooku. 
Ci sono eroi da entrambe le parti. 
Il male è ovunque.

Con una mossa incredibile, 
il diabolico leader dei droidi, il Generale 
Grievous, è entrato 
nella capitale della Repubblica e ha rapito 
il Cancelliere Palpatine, capo 
del Senato Galattico.

Mentre l'Esercito di Droidi separatisti 
tenta di fuggire dalla capitale 
assediata con il loro prezioso 
ostaggio, due Cavalieri Jedi conducono 
una disperata missione per salvare 
il Cancelliere prigioniero...

Tradurre non è così facile come sembra

Confrontiamo ora la traduzione di Google con un’altra reperibile sul sito di SWX, DataBank italiano su Star Wars. Le due traduzioni differiscono in nove punti, evidenziati in giallo. Non li commenteremo tutti: soltanto un paio.

Due esempi. Google e …

Guerra! La Repubblica si sta sgretolando 
sotto gli attacchi dello spietato 
Signore dei Sith, il Conte Dooku. 
Ci sono eroi da entrambe le parti. 
Il male è ovunque.

Con una mossa ➡️incredibile, 
il diabolico leader dei droidi, il Generale 
Grievous, è entrato 
nella capitale della Repubblica e ha rapito 
il Cancelliere Palpatine, capo 
del Senato Galattico.

Mentre l'Esercito di Droidi separatisti 
tenta di fuggire dalla capitale 
assediata con il loro prezioso 
ostaggio, due Cavalieri Jedi conducono 
una disperata missione per salvare 
il Cancelliere prigioniero.

… SWX

È guerra! La Repubblica crolla 
sotto gli attacchi dello spietato 
Signore dei Sith, conte Dooku.
Si contano eroi in ambedue gli schieramenti.
Il Male è ovunque.

Con un’azione spettacolare, 
il malvagio comandante dei droidi, generale 
Grievous,è entrato 
nella capitale della Repubblica e ha rapito 
il cancelliere Palpatine, capo 
del Senato della Galassia.

Mentre l’Esercito Separatista di Droidi
cerca di abbandonare la capitale 
assediata insieme al prezioso 
ostaggio, due Cavalieri Jedi sono alla testa 
di un’impresa disperata: liberare 
il Cancelliere prigioniero….

The Republic is crumbling

Il primo esempio riguarda la traduzione del verbo che compare nella prima riga dei titoli di testa del film: “The Republic is crumbling”.

The R. is crumbling si può tradurre così:

To crumble : sgretolarsi, sbriciolarsi, crollare

--> La Repubblica crolla.
--> La Rep si sta sgretolando.
--> La Rep è allo sfacelo.
--> La Rep sta andando in frantumi.
--> La Rep va in rovina.
--> La Rep sta cadendo a pezzi.
--> La Rep è al collasso.

La traduzione “La Repubblica crolla” o la traduzione “La Repubblica si sta sgretolando” fanno una scelta tra i due sensi del present continuous. Gli studenti sanno che col present continuous l’inglese dà al verbo un significato progressivo, non concluso, cioè esprime l’aspetto imperfettivo dell’azione. In italiano non esiste un tempo verbale con le stesse caratteristiche. Quindi o usiamo una forma perifrastica, cioè a un giro di parole, con il verbo stare + il gerundio: “si sta sgretolando”, “sta andando in frantumi”, “sta cadendo a pezzi”. Oppure traduciamo col presente indicativo: “crolla”, “è al collasso”, “va in rovina”. L’uso del presente indicativo, significa scegliere la permanenza e la stabilità dell’azione, piuttosto che la sua progressività.

Emerge da questo piccolo esempio che il campo semantico dei due tempi del verbo in italiano e inglese sono sovrapponibili solo in parte, non coincidono, e tradurre è fare una scelta tra due significati abbastanza diversi.

Stunning Move

Ecco un altro esempio sullo stesso testo, questa volta sulla traduzione di un aggettivo “stunning”.

Stunning Move. Si può tradurre così:

--> mossa incredibile							--> azione spettacolare							--> mossa strabiliante							--> azione sorprendente							--> gesto clamoroso							--> mossa sbalorditiva

Tralasciamo la traduzione del sostantivo “move” con “mossa” o “azione”, per non fare un discorso troppo lungo, e concentriamoci sull’aggettivo “stunning”. Le traduzioni proposte sono tutte accettabilissime e ci danno modo di fare qualche considerazione sul campo semantico di una parola, cioè  il complesso dei suoi possibili significati, generati nel confronto con altre parole di significato affine o opposto: i sinonimi e, da non dimenticare, i contrari.

Campo semantico

Ecco il campo semantico di “stunning”.

Traduzione campo semantico stunnning

da thesaurus.com – gli aggettivi in rosso sono quelli più pertinenti

Un campo semantico vasto come quello dell’aggettivo italiano scelto dalla traduzione di Google: “incredibile”.

Traduzione campo semantico incredibile

Come vedete da questi esempi, tradurre non è facile, e anche quando si è molto precisi, specialmente se si è molto precisi, c’è sempre un ampio margine soggettivo.

Il fatto è, come dice Ferdinand De Saussure (1857-1913),  lo studioso ginevrino che ha fondato la linguistica moderna, che le parole di una lingua non sono una semplice nomenclatura di cose (o anche concetti) che isola ogni termine dagli altri, definendo in modo univoco il significato. Ogni parola acquisisce senso perché è parte di un sistema, acquista il suo significato dalla relazione che la legano alle altre. L’insieme delle relazioni di una parola con le altre è il suo campo semantico, e il senso di ciascuna è costruito in relazione alle altre parole.

È il campo semantico di “incredibile” a determinare il suo significato, un significato non rigido, ma flessibile entro ovviamente i suoi limiti. Ecco allora i sinonimi. Attenzione però! Non è che un sinonimo valga l’altro: tra quelli di “incredibile” ci sono “inusuale”, “fantastico”, “sorprendente”, “sbalorditivo”. Ma anche: “agghiacciante”, “allucinante”, “assurdo”, “tremendo” che sono più vicini ad un significato negativo. Dunque la scelta dipende dal senso della frase che stiamo traducendo. Nel caso della didascalia di testa di Star Wars tradurre “Stunning move” con “mossa agghiacciante” potrebbe essere una buona idea: «In a stunning move, the fiendish droid leader, …». Traduzione: «Con una mossa agghiacciante il malvagio capo…». Molto diversa, no? perché orientata dalla presenza di “fiendish”, l’aggettivo che significa “diabolico”, “crudele”, “malvagio”,…

Queste considerazioni vi chiariscono perché la teoria contemporanea della traduzione vede in ogni traduzione un margine più o meno ampio di scelta del traduttore che valorizza un aspetto del testo piuttosto che un altro. Per questo si usa dire che «tradurre è tradire». C’è un margine insomma di “infedeltà” in ogni azione di tradurre, soprattutto quando la traduzione è accuratissima.

Traduzione libera e traduzione letterale

Ascoltate queste due brevi clip. Sono due versioni dell’incipit dell’Inno alla gioia di Ludwig Van Beethoven. Come sapete è l’inno ufficiale dell’Unione Europea. È il IV movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, che, come testo, usò le parole dell’inno An die Freude di Friedrich Schiller (1759-1806).

Le due traduzioni italiane che vi sottoponiamo sono profondamente diverse. Il primo testo è di Arrigo Boito (1842-1918), uno scrittore di grande sensibilità musicale, famoso per aver scritto i libretti dell’Otello e del Falstaff per Giuseppe Verdi. Nella traduzione di Boito si avverte la preoccupazione di non coprire il ritmo del superbo della musica, e di offrire una traduzione a suo modo “fedele” al pensiero del testo. La seconda traduzione è del sito L’Orchestra Virtuale del Flaminio ed è una traduzione letterale.

Inno alla gioia in tedesco

Il brano qui proposto è di Cantus Symphony Orchestra and Chorus, diretto da Giovanni Tenti. È tratta dal concerto del 11 maggio 2014 alla Cattedrale di Novara, nell’ambito del Festival “Passio”

Il testo originale tedesco

Freude, schöner Götterfunken, 
Tochter aus Elysium, 
Wir betreten feuertrunken , 
Himmlische, dein Heiligtum. 
Deine Zauber binden wieder, 
Was die Mode streng geteilt 
Alle Menschen werden Brüder, 
Wo dein sanfter Flügel weilt. 

Inno alla gioia in italiano

Dell’Inno alla gioia esistono diverse varianti italiane, Quella composta da Arrigo Boito, è in un italiano arcaico ma rispetta la frase musicale originaria. Ecco una versione che permette di ascoltarne con chiarezza il testo.

La traduzione di A. Boito

Gioia figlia della luce, Dea dei carmi, Dea dei fior!
Il tuo genio ci conduce per sentieri di splendor.
Il tuo raggio asciuga il pianto, sperde l'ira e fuga il duol!
Vien! sorridi a noi d'accanto Primogenita del Sol!

La traduzione “letterale”

Gioia, bella scintilla degli dèi,
figlia dell'Elisio,
ebbri e ardenti noi entriamo,
creatura celeste, nel tuo santuario!
I tuoi incantesimi tornano a legare
ciò che la moda ha severamente diviso;
tutti gli uomini divengono fratelli
dove la tua dolce ala si posa.

Sono traduzioni diversissime. Quella di Boito accosta in ogni verso due ottonari. Il ritmo degli ottonari è costante: in quanto verso parisillabo, gli accenti metrici dell’ottonario sono fissati dalla regola stessa del verso. E poi la bellezza di questa traduzione è nella persistente immagine della luce in ogni verso: la luce e i colori e i suoni del primo verso si replicano nel secondo che evoca “sentieri di splendor”; Nel terzo verso “il raggio” consolatore asciuga il pianto, fa svanire la rabbia, fa sparire il dolore. L’ultimo verso che si apre con un vocativo “vien!” presenta la sfavillante immagine della “primogenita” del Sole, la gioia!

Quella letterale è in realtà una traduzione prosastica: impossibile cantarla! ma potete sempre provare! Restituisce correttamente le parole ma non lo spirito del testo musicale che conserva solo nell’espressione “bella scintilla degli dei”, cioè “schöner Götterfunken”.

Tuttavia, secondo la nostra moderna teoria della traduzione, entrambe sono accettabili. È interessante chiedersi perché: quali sono i principi teorici su cui si fonda la traduzione?

Tradurre il senso, tradurre la lettera

La traduzione esiste da secoli. Una delle traduzioni più antiche di cui abbiamo memoria è quella dell’Odissea, dal greco al latino, ad opera di Livio Andronico (280-204 a.C.), prigioniero della guerra di Roma contro Taranto, schiavo, pedagogo del figli del suo padrone, e infine liberto. Tradusse l’Odissea. Non ne fece una traduzione letterale. La adattò al pubblico romano cui era rivolta, l’adattò alla cultura alla religiosità romana. Ad esempio, cambiò i nomi degli dei, romanizzandoli. Romanizzò anche il nome delle cerimonie religiose, e scelse come metro il saturnio, che dava al testo un carattere solenne e sacrale invece dell’esametro, il verso della poesia epica greca.
Livio Andronico fu solo il primo. I latini tradussero moltissimo dal greco e si posero il problema di come tradurre. La teorizzazione che elaborò Cicerone nel I secolo a.C. è ancora viva oggi. Quale problema deve affrontare qualsiasi traduzione? Deve riprodurre le parole del testo o il pensiero contenuto nel testo?

Dice Cicerone (De optimo genere oratorum): «non ho creduto di rendere parola con parola, ma ho mantenuto ogni carattere e ogni efficacia espressiva delle parole stesse. Perché non ho pensato più conveniente per il lettore dargli, soldo su soldo, una parola dopo l’altra: piuttosto, sdebitarmene in solido». E così Orazio (Ars poetica): «non ti sforzerai di rendere fedelmente parola per parola il tuo testo».
I due grandi maestri latini si esprimono quindi per una traduzione libera, forse fin troppo per il nostro giudizio contemporanea più attento e rispettoso del testo stesso.

E come si devono tradurre i testi sacri? La traduzione della Bibbia nella nostra storia in Occidente ha una importanza centrale… è una lunga storia…

Questa nostra lunga storia continua. Alla prossima puntata!

sabato 30 settembre. Non perdetevi:

Il mondo della traduzione. Un ponte tra lingue e culture.

Fonti

AA.VV. La teoria della traduzione nella storia. Bompiani. Edizione del Kindle.

Elena Crocicchia, Tradurre è tradire? Convergenze e divergenze fra le teorie traduttive di Benedetto Croce e Italo Calvino, in Treccani Magazine, Il chiasmo, 28 marzo 2022

George Mounin, Teoria e storia della traduzione, Einaudi Torino, 1965

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2 Commenti

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